La Carta di Bologna
La Carta di Bologna è il risultato di un’iniziativa promossa nell’ambito del progetto “BeachMED-e” finanziato dal Programma Interreg Med. Si tratta di un impegno politico preso inizialmente da 9 regioni partner di progetto, che hanno firmato la Carta nel febbraio del 2007, in occasione della Conferenza dell’operazione quadro regionale Beachmed - relativa alla programmazione cooperazione territoriale europea 2007-2013 - e rappresenta il primo passo verso la possibile creazione di una strategia per l’area Mediterranea.
L’iniziativa nasceva dal bisogno di dare omogeneità agli studi, alla programmazione e alla pianificazione per la difesa dall’erosione e per l’adattamento delle coste ai cambiamenti climatici con metodi avanzati e condivisi nell’area mediterranea e promuoveva la creazione di un Osservatorio europeo che avrebbe rappresentato una rete dedicata tra le amministrazioni, fino a quel momento inesistente.
Per questo processo di condivisione delle conoscenze e di cooperazione è stato fondamentale il contributo al successivo progetto MareMed del Programma Med, che mirava a rafforzare il coordinamento delle politiche marittime regionali e integrarle con quelle attuate a livello nazionale, europeo e mediterraneo. Un primo aggiornamento del documento ("Bologna Charter 2012") è stato firmato a marzo 2013 da 14 Regioni e amministrazioni costiere proprio nell’ambito dell’evento finale del progetto, presso il Parlamento europeo a Bruxelles.
Ulteriori adesioni sono state registrate fino al 2018, arrivando fino agli attuali 29 firmatari, includendo anche la Conferenza delle regioni marittime periferiche d’Europa (CRPM) e la sua Commissione intermediterranea (CIM), che rappresenta altre Regioni dell’area a nord, sud ed est del Mediterraneo, in seno alla quale è stata attivata la Task force della Carta di Bologna. L’iniziativa ha inoltre ottenuto il riconoscimento da parte dei Ministeri dell’Ambiente di Italia, Francia, Grecia, Israele e del Ministero dei Lavori pubblici e delle comunicazioni di Cipro.
Il progetto MareMed ha poi lavorato sui problemi transnazionali della politica marittima di estrema attualità, causati dal cambiamento climatico, come la gestione integrata delle zone costiere, l'inquinamento, l'adattamento ai cambiamenti climatici nella zona costiera, la pesca e la gestione dei dati costieri e marittimi.
Nel 2014 è stato istituito un Tavolo di coordinamento della Carta di Bologna per la stesura di un Piano di azione comune, che ha stabilito linee progettali divise per temi strategici. Una prima versione è stata redatta nel 2015 ed è attualmente in fase di revisione.
Considerati i contributi tecnici di MareMed e quanto delineato nella Carta di Bologna, nel 2015 è stato inoltre istituito presso il Ministero dell’Ambiente il Tavolo nazionale sull’erosione costiera, che ha definito le “Linee guida nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici”. Questo documento costituisce un riferimento importante per le Regioni rivierasche in termini di consapevolezza nella costruzione degli strumenti di pianificazione e programmazione relativi alla difesa del proprio litorale e, in particolare, delle norme, misure, azioni e tipologie di interventi che dovrebbero costituire parte integrante di tali strumenti.
Nel solco dell’iniziativa Carta di Bologna e delle linee di azione definite nel suo Piano congiunto, in questi anni sono stati promossi diversi progetti di cooperazione territoriale europea che, con il loro approccio, hanno contribuito alla creazione e attuazione di strumenti politici, in linea anche con i principi della gestione integrata delle zone costiere, della Strategia mediterranea per lo sviluppo sostenibile e con l’iniziativa BLUEMED sulla crescita blu nel Mediterraneo. Tra i più rilevanti in corso, che vedono coinvolta la Regione Emilia-Romagna, ci sono:
- Co-Evolve di Interreg V B Med (3 anni a partire dal novembre 2016) che, dopo aver analizzato le minacce e i fattori abilitanti per lo sviluppo di un turismo costiero sostenibile di 12 aree pilota, mira a sviluppare soluzioni sostenibili che poi saranno replicate su scala mediterranea, contribuendo in tal modo a una nuova pianificazione strategica. La Regione è responsabile del work package n°4, relativo alla predisposizione di piani locali per lo sviluppo del turismo sostenibile.
- ChangeWeCare di Interreg V C Italia-Croazia (30 mesi a partire da gennaio 2019), che, dopo aver analizzato lo stato attuale e i principali fattori che influiscono sul sistema costiero adriatico di 5 siti pilota, mira a sviluppare dei piani di gestione e adattamento ai cambiamenti climatici della zona ai fini di aumentarne la resilienza.
- EcomedPort, start-up-action di BLUEMED guidata da UniBo, con partner tunisini e libanesi, finalizzata a implementare studi di fattibilità sull’applicazione della tecnologia, testata in una delle azioni pilota di Co-Evolve, per la gestione sostenibile dei fondali di ingresso e interni di medi e piccoli porti turistici e commerciali.
L’esperienza positiva di Co-Evolve ha permesso alla Regione di promuovere e partecipare insieme alla CRPM al progetto “MedCoast4BG”, ritenuto interessante e indicato dall'Unione per il Mediterraneo come strategico per l'area (SOM 11 dicembre 2017), che mira a estendere l’approccio e la metodologia di Co-Evolve in tutta l’area mediterranea. Inoltre, la Regione promuove, sempre insieme alla CRPM, il progetto “Co-Evolve4BG”, coordinato dal partner tunisino INSTM e avviato nel settembre 2019 nell’ambito del Programma ENI CBC Med; il progetto intende estendere il modello concettuale e metodologico nei Paesi del Mediterraneo meridionale e orientale.