La programmazione negoziata
La programmazione negoziata è uno strumento di attuazione della pianificazione strategica nella logica di una governance multilivello, cioè relativa alle modalità di rapporto che la Regione instaura con i territori, gli enti locali, le rappresentanze del mondo sociale, economico e sindacale, nel pieno rispetto dei cinque principi base della governance: apertura, partecipazione, responsabilità, efficacia, coerenza.
La programmazione negoziata prevede modalità che danno valore alla programmazione dal basso, al partenariato, alla partecipazione e alla considerazione della dimensione territoriale (identità, strategie di sviluppo, ecc). Inoltre attua i principi di sussidiarietà e di adeguatezza amministrativa che consentono di evitare che le decisioni si concentrino su un solo livello amministrativo e di attuare i processi al livello amministrativo più adeguato.
L’esperienza regionale del metodo della programmazione negoziata è stata qualificante e ha permesso di costruire una nuova modalità di collaborazione con le amministrazioni locali: dalla collaborazione attiva nella fase di elaborazione del piano strategico, al perfezionamento degli effetti nella fase di attuazione delle scelte strategiche, in un’ottica di coesione territoriale e nel rispetto delle identità locali.
Parallelamente, anche gli enti locali hanno appreso un nuovo modo di interagire nell'ambito del sistema regionale, che prevede una contiguità e continuità di rapporti, la co-progettazione nei processi di attuazione, una collaborazione orientata a risolvere i problemi con l'utilizzo degli strumenti giuridici negoziali, come le Intese, gli Accordi di programma, gli Accordi attuativi, gli Accordi territoriali.
La buona prova data dalla programmazione negoziata nella realtà emiliano-romagnola è alla base della decisione della Regione di continuare ad utilizzare in modo diffuso questa metodologia.