Le politiche territoriali
Nell'ambito del Documento strategico regionale, la dimensione territoriale della coesione assume per l’Emilia-Romagna una triplice declinazione:
- la ricomposizione degli squilibri territoriali attraverso una politica di sistema per le aree montane e interne
- l’utilizzo di strategie territoriali integrate alla scala sub-regionale, per coinvolgere gli attori locali nella definizione delle scelte di programmazione
- lo sguardo aperto alla cooperazione interregionale e agli ambiti macroregionali di appartenenza.
Nell’ambito della programmazione dei fondi europei 2021-2027 ed in particolare nell’ambito dell’obiettivo (P5) “Un’Europa più vicina ai cittadini”, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di promuovere due tipi di strategie territoriali: le Agende trasformative urbane per lo sviluppo sostenibile (ATUSS), rivolte alle città e ai sistemi urbani intermedi, e le Strategie territoriali per le aree interne e montane (STAMI), che coinvolgono i comuni dell’Appennino e quelli più fragili e periferici della Regione.
Le strategie territoriali rappresentano un nuovo modello di intervento, caratterizzato da una programmazione partecipata e condivisa con le comunità locali, nascono per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Patto per il lavoro e per il clima e della Strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare per realizzare gli ambiziosi obiettivi di transizione ecologica e di trasformazione digitale.
Le strategie territoriali sono sostenute da più fondi: prevalentemente attraverso il Programma regionale FESR, con il contributo delle risorse del Programma FSE+; concorrono in modo complementare Fondo sviluppo e coesione (FSC), altri fondi regionali e, nel caso delle STAMI un sostegno importante è atteso dalle risorse FEASR. Le Strategie promuovono le sinergie con gli altri fondi europei, a partire dalle ingenti risorse del PNRR a favore dei territori, i progetti di cooperazione territoriale europea Interreg e i programmi gestiti direttamente dalla Commissione europea (Orizzonte Europe, LIFE, Erasmus+, Europa creativa, ecc.).
Al di fuori della politica di coesione, sono previste strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD – community-led local development), sia nelle aree rurali, attraverso il sostegno ai Gruppi di azione locale LEADER da parte del FEASR (che deve riservare almeno il 5% delle proprie risorse) sia nelle aree costiere attraverso il sostegno ai Gruppi di azione locale per la pesca (FLAG) da parte del FEAMPA.
La Regione Emilia-Romagna ha approvato 14 strategie ATUSS che coinvolgono le nove città capoluogo di provincia, il Comune di Cesena con alcuni comuni dell’Unione Valle del Savio (Mercato Saraceno, Montiano e Sarsina) e quattro sistemi territoriali urbani intermedi: Nuovo Circondario Imolese, Unione Terre d’Argine, Unione Bassa Romagna, Unione Romagna Faentina.
Sono 9 le aree STAMI identificate e finanziate: oltre alle quattro aree pilota SNAI 2014-20, sono state individuate cinque nuove aree, così da coprire l’intero arco appenninico: Appennino Parma Est, Appennino Forlivese e Cesenate, Appennino Modenese, Alta Val Trebbia e Val Tidone e Appennino Bolognese.
Nell’ambito delle 14 strategie urbane sono stati finanziati 109 progetti finanziati con i programmi regionali FESR e FSE+ per un totale di 164,5 milioni di euro, compresi i cofinanziamenti locali che ammontano a 50 milioni di euro. Nello specifico, si tratta di 14 progetti che riguardano le comunità digitali (circa 5,5 milioni di euro), 25 relativi alle infrastrutture verdi e l’energia rinnovabile (25,5 milioni), 52 interventi per la rigenerazione urbana, i percorsi cicloturistici e la cultura (oltre 120 milioni), 18 interventi infine, finanziati con il programma regionale FSE+, sull’inclusione sociale e l’orientamento dei giovani (quasi 15 milioni).
Nell’ambito delle Stami, le 9 strategie nelle aree montane e interne hanno presentato complessivamente 191 progetti per un totale di 98,6 milioni di euro. In particolare, sono 134 i progetti finanziati con i programmi regionali FESR e FSE+, per un totale di 65,4 milioni di euro. Per quanto riguarda il programma FSC, sono 35 i progetti candidati per 20 i milioni di euro, mente 23 sono gli interventi candidati a finanziamento con risorse nazionali SNAI, per 12,4 milioni di euro. I principali temi dei progetti candidati sono la riqualificazione di edifici e spazi pubblici, il sociale e i servizi pubblici, poi la riqualificazione degli impianti sportivi, l'efficientamento energetico degli edifici e le infrastrutture per il turismo.