Organizzazione regionale
Così come indicato dalla Commissione Europea per la programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali e di investimento europei, la Regione ha rafforzato il coordinamento e l’integrazione tra i diversi fondi a partire dalla stesura del Quadro di contesto (10.39 MB) e degli Indirizzi per la programmazione 2014-2020 dei Fondi comunitari (
130.01 KB), approvati con la delibera n.1691 del 2013 (
9.75 MB).
Si tratta di un’analisi dettagliata del panorama regionale relativa sia al quadro socioeconomico sia ad ognuno degli 11 obiettivi tematici che caratterizzano la programmazione 2014-2020. Il Quadro di contesto ha permesso di individuare i punti di forza e di debolezza della Regione costituendo la base per delineare le priorità e le strategie di sviluppo approvate nel Documento strategico regionale (1.8 MB) (DSR).
L'obiettivo di coordinamento e integrazione tra i fondi si riflette anche su alcune scelte relative all'assetto organizzativo: la Regione si è dotata di una struttura dedicata per il coordinamento della programmazione 2014-2020.
L’assessore con delega al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro funge da raccordo tra la Giunta regionale e la Conferenza dei direttori, un organo composto dai Direttori generali delle direzioni coinvolte nella gestione dei fondi europei. Subordinato alla Conferenza dei direttori si trova il Comitato permanente per il coordinamento e l’integrazione della programmazione 2014-2020, una struttura operativa che comprende figure tecniche diversificate in rappresentanza delle autorità di gestione dei Programmi regionali e il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici in qualità di segreteria tecnica.
Il Comitato permanente opera attraverso gruppi di lavoro su tutti i principali temi comuni e/o trasversali ai singoli Programmi: i principali riguardano la Strategia nazionale per le aree interne, il Piano di rafforzamento amministrativo, le valutazioni delle politiche attuate coi fondi europei e il futuro della politica di coesione post-2020.