Laboratorio Italo-Brasiliano in salute collettiva, 14^ edizione
La 14^ edizione del workshop internazionale del Laboratorio italo-brasiliano di formazione, ricerca e pratica in salute collettiva nasce dall'idea di consolidare le alleanze trans-locali per rendere più forti e decisive le politiche pubbliche di cura. Sono previste 5 giornate di lavori, fra il 20 e il 25 febbraio, con appuntamenti a Bologna e a Modena.
È stato evidenziato che, nonostante le differenze, i due contesti (quello italiano e quello brasiliano) presentano alcune convergenze relative alle attuali sfide delle politiche pubbliche universalistiche in campo sanitario, tra cui il rafforzamento dell'assistenza territoriale in una prospettiva comunitaria e internazionale, anche a fronte delle evidenze maturate durante la pandemia.
In primo luogo, i cambiamenti epidemiologici, sociali, culturali e ambientali accelerati dalla pandemia rendono necessario riorientare i servizi sanitari verso una visione della 'cura' come pratica situata nei diversi contesti e luoghi di vita. Non a caso i 17 obiettivi delle Nazioni Unite (Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile) definiscono un piano d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità come elementi interconnessi. Anche l'OMS afferma molto chiaramente questa prospettiva attraverso l'approccio One Health: viviamo all'interno di un sistema di cui fanno parte le persone, gli animali, le piante e l'ambiente in generale, nel quale siamo tutti immersi. Quindi non ci sono solo individui e comunità, non c'è solo la specie umana da preservare ma la salute del pianeta e di tutte le sue componenti, unite in una relazione di interdipendenza.
In secondo luogo, è emerso con chiarezza che i servizi territoriali non solo hanno svolto un ruolo fondamentale nelle strategie di contrasto alla pandemia, ma sono diventati il fulcro per garantire risposte di prossimità; per accrescere la capacità di una comunità di svolgere un ruolo attivo nelle pratiche assistenziali. In entrambi i contesti, italiano e brasiliano, di fronte alla crisi sociale e sanitaria causata dalla diffusione del virus è emersa l'importanza delle reti sociali comunitarie nel sostenere forme di aiuto solidale, così come è emersa l'importanza del sistema dei servizi territoriali nel farsi prossimo, garantendo il diritto alla salute e politiche sanitarie universalistiche. Questo si è reso ancora più evidente in Brasile dove il SUS (Sistema Sanitario Unico) è riuscito a contrastare la diffusione e ad attuare strategie di cura grazie alle scelte autonome degli Stati e dei Comuni, in contrapposizione con le scelte del governo federale. In tal senso, possiamo accogliere l'invito di alcuni autori sudamericani sull'impossibilità di concepire l'uomo e la natura come entità separate. Questa divisione forzata è la vera causa della catastrofe socio-ambientale che caratterizza il nostro tempo.