Riprogrammazione 2020
Al fine di contrastare e mitigare gli effetti sanitari, economici e sociali causati dall'emergenza covid-19 e di introdurre azioni volte al rilancio economico e sociale, nei primi mesi del 2020 la Commissione europea ha attivato iniziative di investimento anche adottando un pacchetto di modifiche dei regolamenti dei fondi strutturali, finalizzato a favorirne l’utilizzo per fronteggiare la situazione (Regolamento UE 2020/460; Regolamento UE n. 2020/558).
A livello nazionale, con il decreto legge n.18 del 17 marzo 2020 (comma 10 dell’articolo 126), è previsto che le amministrazioni pubbliche titolari di programmi cofinanziati dai fondi strutturali possano destinare le risorse disponibili alla realizzazione di interventi finalizzati a fronteggiare l’emergenza covid-19.
Con il successivo decreto legge n.34 del 19 maggio 2020, “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19” (convertito con modificazioni nella legge n.77 del 17 luglio 2020, in particolare all'articolo 242, sul contributo dei fondi strutturali europei al contrasto dell’emergenza), è previsto che possano essere rendicontate sui fondi strutturali spese legate all’emergenza sanitaria e che le autorità di gestione dei Programmi dei fondi strutturali europei possano assicurare con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione la prosecuzione degli impegni già assunti relativi a interventi poi sostituiti da quelli emergenziali.
Il 16 luglio 2020 è stato poi sottoscritto l’Accordo di riprogrammazione dei fondi strutturali per l’emergenza covid-19 fra governo (Ministro per il sud e la coesione territoriale) e Regione Emilia-Romagna (Vicepresidente). L’effetto congiunto delle modifiche regolamentari adottate dalla Commissione europea e delle norme contenute nel decreto Rilancio, hanno consentito alla Regione Emilia-Romagna di riprogrammare per le finalità dell’Accordo 60 milioni di euro per quanto riguarda l’FSE e 190 milioni di euro per quanto riguarda il Fesr per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
La riprogrammazione dei POR (Programma Operativo Regionale) ha riguardato nello specifico spese d'emergenza sostenute dalla Regione (dispositivi di protezione individuale, dispositivi medici, farmaci, ossigeno, servizi di pulizia e sanificazione, altri servizi alberghieri, lavori, altri beni e servizi sanitari e non sanitari strettamente connessi all’emergenza sanitaria), insieme a spese per il reclutamento di personale effettuato per affrontare l’emergenza covid-19 da aziende del Sistema sanitario regionale, aree sanitarie temporanee e il rafforzamento di reti e presidi territoriali per la salute.
Con l’accordo è stata anche garantita la copertura integrale degli interventi già identificati nei Programmi operativi e non più sostenuti da risorse comunitarie, grazie alle risorse FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) messe a disposizione dal governo attraverso la delibera Cipe n. 43 del 2020 (di cui 249,10 milioni di euro di nuova assegnazione e 0,9 milioni di economie di risorse FSC), con le quali òa Regione garantirà la copertura integrale degli interventi e progetti già identificati nei Programmi Operativi e non più sostenuti da risorse comunitarie. Questi interventi sono contenuti nella sezione "Speciale" del Piano Sviluppo e Coesione della Regione Emilia-Romagna, approvato con delibera n.22 del 2021 del Cipess.