Cooperazione internazionale, visita del ministro della Salute Saharawi
Un popolo in esilio, che da oltre 40 anni è costretto a vivere in condizioni di estrema difficoltà nei campi profughi del deserto algerino dell’Hammada, in attesa di poter esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione, così come previsto dall’ONU.
In visita presso gli uffici della Regione Emilia-Romagna, il ministro della Salute del Governo Sharawi Salek Baba Hassena ha ribadito la centralità della questione politica e l'importanza del sostegno alla causa del suo popolo, che vive in condizioni di difficoltà ulteriormente aggravate dalla pandemia insieme alla ripresa del conflitto con il Marocco.
La Regione Emilia-Romagna ha confermato il proprio legame di amicizia e solidarietà con il popolo Saharawi, raccogliendo attorno al Tavolo Paese Saharawi i rappresentanti di tutte le associazioni, enti locali e ONG del territorio regionale che da anni sono impegnate in progetti di cooperazione sostenuti dalla Regione. Il ministro è stata accolto dall’assessora regionale alla Cooperazione internazionale Barbara Lori e accompagnato dalla rappresentante del Fronte Polisario in Italia Fatima Mahfud.
Sono 13 i progetti di cooperazione sostenuti solo dal 2020, per un valore complessivo di 634 mila euro, di cui 384 mila stanziati dalla Regione. Interventi di sostegno al sistema sanitario pubblico, con particolare attenzione a donne e bambini, al settore dell’educazione inclusiva, alla creazione di reddito, al sostegno allo sport non agonistico, oltre ad aiuti umanitari.
A questi si aggiungono i progetti di accoglienza estiva dei bambini Sahrawi e le cure gratuite che la Regione garantisce a questa popolazione, nei casi in cui siano necessari interventi di alta specializzazione che richiedono il trasferimento in Emilia-Romagna.
In occasione del Tavolo Paese Saharawi del 3 maggio scorso, è stata annunciata anche la realizzazione de “Il filo di sabbia”, documentario di Tommaso Valente che raccoglie le testimonianze di chi è stato nei campi rifugiati a svolgere delle missioni umanitarie e delle persone che hanno incontrato nel deserto dell’Hammada, il più inospitale al mondo. La proiezione in anteprima di questo lavoro si tiene giovedì 4 maggio 2023 proprio nella scuola di cinema Abidin Kaid Salehed, nel campo rifugiati di Tindouf a sud est dell’Algeria. La produzione del documentario ha visto, parallelamente allo sviluppo dei progetti umanitari di CISP, Nexus Emilia Romagna e Rete Tifariti in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, l’uscita di un libro e un crowdfunding che ha trovato la partecipazione di ben 101 finanziatori.
Le immagini girate nei campi raccontano di come si estrae l’acqua dal deserto per fare degli orti, come si fanno delle vere e proprie startup per l’imprenditoria femminile in un campo rifugiati, come si sostengono programmi educativi, alimentari, progetti nelle scuole, con i disabili, come si organizza l’accoglienza di nuovi rifugiati in arrivo dai territori di guerra nel Sahara Occidentale.
Per approfondire
- Leggi il comunicato stampa della visita del ministro della Salute Saharawi