Giustizia, prime adesioni di Comuni e Unioni per gli Uffici di prossimità
Un risultato davvero importante - sottolinea l’Assessora al Riordino istituzionale Emma Petitti – che testimonia la sensibilità delle autonomie locali nel cogliere questa opportunità di avvicinare il sistema della Giustizia ai cittadini, in particolare alle fasce più deboli. Inizieremo la programmazione delle attività con queste prime 22 amministrazioni, ma è intenzione della Regione, comunque, attivare il numero massimo degli sportelli finanziabili e per questo entro fine anno pubblicheremo un nuovo invito a Comuni e Unioni ad essere parte attiva di questa riorganizzazione dei servizi.
Sono 22 i Comuni e le Unioni di Comuni che hanno manifestato il loro interesse ad essere sede degli Uffici di prossimità in Emilia-Romagna, un’iniziativa volta ad avvicinare la giustizia e i cittadini e a dare il via ai servizi di giustizia digitale, grazie ai quali non sarà più necessario recarsi nei tribunali per le pratiche riguardanti le tutele, curatele e amministrazioni di sostegno.
Le manifestazioni di interesse hanno riguardato Comuni ed Unioni di tutto il territorio regionale, con picchi di copertura particolarmente elevati nelle province di Ravenna (99% della popolazione provinciale coinvolta), Bologna (67%) e Parma (62%).
Complessivamente la popolazione regionale coinvolta in questa prima sperimentazione supera il 40% della popolazione complessiva.
Particolarmente importante la partecipazione delle Unioni di Comuni, che garantiscono un livello ottimale nell’erogazione dei servizi di prossimità. Tra queste è rilevante la partecipazione di Unioni, montane e non, che rappresentano territori con difficoltà di collegamenti pubblici.
Si rileva anche la partecipazione di tre Comuni capoluogo (Bologna, Parma e Ravenna) dove - pur non essendoci criticità di collegamento verso i tribunali – si concentrano ingenti flussi di utenti e di pratiche nelle Cancellerie giudiziarie.
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