Spore: percorsi interculturali di tenerezza radicale
Nell’ambito del progetto Spore. Percorsi di tenerezza radicale, Kilowatt APS ha organizzato, dal 15 al 20 ottobre 2024 a Bologna, una rassegna interdisciplinare sulla cultura diasporica sostenuta dalla Regione e organizzata in due momenti:
- dal 15 al 20 ottobre una residenza artistica formativa;
- dal 17 al 20 ottobre una rassegna di atti performativi per dare voce all’esperienza diasporica in chiave artistica, culturale e politica.
Alla prima esperienza hanno partecipato 30 persone, a dimostrazione del fatto che esiste un bisogno diffuso di ambienti di apprendimento accessibili, in cui decostruire criticamente la contemporaneità, mettendo in crisi l’eurocentrismo dominante. Hanno condotto i momenti formativi professionisti negli ambiti della ricerca, dell’arte e dell’attivismo che hanno rimesso al centro quei punti di vista ancora troppo marginalizzati.
La selezione del gruppo di partecipanti alla residenza formativa non si è basata su criteri di merito, ma su criteri di eterogeneità di età, background culturale, provenienza geografica, genere, percorsi di vita, desideri. Sono stati alternati momenti riflessivi e discorsivi (le mattine) a momenti laboratoriali ed esperienziali (i pomeriggi), per dare spazio anche ai corpi oltre che all’apprendimento cognitivo.
Dal 17 ottobre, la residenza formativa si è fusa con la rassegna artistica che ha coinvolto artiste e artisti da tutto il mondo e ha avuto ampia partecipazione sia in termini di presenza di pubblico (circa 600 persone hanno partecipato agli eventi), sia in termini di interazione e visibilità online.
La rassegna artistica di Spore è stata inaugurata con un omaggio alla poeta, scrittrice e attivista nera Audre Lorde, che ha stimolato con una sua opera la riflessione su quale ruolo abbia la poesia in un contesto di lotta e rivendicazioni. Wissal Houbabi, poeta e direttrice artistica di Spore, ha portato una riflessione critica, in relazione alle soggettività oppresse e al contesto culturale in cui ci troviamo. È seguito un dialogo tra Wissal Houbabi e Merlin Nyakam, ballerino, cantante, attore, coreografo. la serata si è chiusa poi con un concerto di Fusaifusa: un collettivo musicale che esplora l'incontro tra sonorità mediorientali e afro-beat, ritmi maghrebini e dell'elettronica, intrecciando elementi del sufismo con la cultura tradizionale dell'Africa sub-sahariana.
- Il programma completo della rassegna è disponibile sul sito dedicato all'iniziativa